giovedì 17 ottobre 2013

Voglia di nuova musica? EARMILK

EARMILK

Vi siete mai trovati in un momento della vostra vita dove la vostra libreria iTunes non vi soddisfa più? In quei momenti dove accendete la radio e passano a raffica canzoni commerciali che inconsciamente si sono instaurate nella vostra testa e il risultato è che le sapete a memoria?
Se siete in questa situazione o se vi siete mai trovati in questa situazione avete bisogno di earmilk.com .

Earmilk.com è un sito tutto dedicato alla musica, news dalle band, album in uscita, video appena sfornati. E' il sito di musica indie / techno più ordinato e chiaro che abbia mai visto: un layout nero pieno di foto indie e di scatti provenienti da qualche concerto.
Subito ci appare una finestra che divide news / album / features e i gear (ossia il lavoro sporco del vero techno artist, gli strumenti del mestiere, mixer e compagnia bella).
Appena sotto c'è la vera idea geniale del sito, cioè una finestra divisa per genere musicale: dance, hip hop, indie, electronic, experimental e pop sono solo macroclassi della divisione di questo fantastico sito. Clicchi sul genere che più apprezzi (oppure su "view all" se sei un tipo versatile) ed ecco apparirti pagine e pagine di news sui video e sulle canzoni appena uscite.

Certo, se state cercando un sito più commerciale conviene andare su youtube, nel canale Vevo, lì troverete le meglio tamarrate. Se invece cercate qualcosa di nuovo e più sofisticato allora earmilk.com è il sito adatto a voi. Ovviamente è in inglese, ma se volete ascoltare musica e ignorare gli articoli non ve ne importerà un piffero.

Buon ascolto!


LINKEARMILK



lunedì 7 ottobre 2013

STRANOtizie #1 - social vs. sex

Facebook, Twitter e il sesso: calo del desiderio e ansia per i 2 milioni di italiani tecnostressati


Il "The Huffington Post" l'ha pubblicato oggi e mi è subito sembrato carino a tal punto da volerlo condividere con voi. Riporto il link qui di seguito perché gli diate una lettura.



Più Social e meno sesso. Sembra chiarissima l'equazione di questo studio - probabilmente inglese o americano - a cui fa riferimento.

A primo impatto può sembrare una notizia alla "Verissimo", quelle sparate giusto per fare due chiacchiere e per accaparrarsi l'attenzione per qualche giorno. Dopo tutto, chi non parla di Social al giorno d'oggi?

Ma se ci riflettiamo bene è più che plausibile come notizia e non servivano ricerche e cervelloni per giungere a questo risultato. I Social Networks ti distaccano dalla vita reale e visto e considerato che la vita è fatta di istinti, esagerando con l'uso del web, dei post e dei like si finisce per considerare "stimolante" un botta & risposta con i commenti di Facebook piuttosto che con del sano sesso. Il padre di tutti gli istinti.

Ma non è solo il sesso ad essere preso di mira, anche il carisma di una persona può cambiare; perché dietro ad uno schermo possiamo apparire come più ci pare e piace. Possiamo essere belli quando siamo brutti, alti quando siamo bassi, rivoluzionari quando siamo pigri e intelligenti quando siamo bravi ad usare un pc.
Vi è mai capitato di discutere online? In modo abbastanza acceso tutti diventano intelligenti e motivati dalla punta del naso fino in fondo alle caviglie. Mettete uno stato un po' delicato su Facebook e si può dare il via a una mitragliata di moralismi.
Ora arrivo al punto: pensate davvero che quei bei discorsoni sarebbero la stessa cosa in una conversazione "a voce"? Io sono convinta di no, anzi già me la vedo concludersi con un "ok, hai ragione tu, basta che la facciamo finita".

Se con una semplice conversazione su un'incongruenza tra opinioni ci si ritrova ad ammutolirsi, figuriamoci con un rapporto di coppia! Senza tastiera e senza smartphone molti sono solo un branco di confusi e noiosi ragazzini che giocano a fare i grandi perché capaci di usare la sintassi italiana e comporre frasi virtuali.
Facile mollare la ragazza con un sms, non potrà mai contraddirvi veramente. Facile "visualizzare e non rispondere". Facile sembrare. Difficile apparire.
Stiamo diventando codardi, o meglio, stiamo diventando pigri nei confronti dei rapporti umani, di uno sguardo accusatorio che davanti ad un monitor non affronteremmo mai.
Stiamo diventando vergini di emozioni integ... Buffering...





RECENSIONE: Conditions | The Temper Trap

"Conditions" si presenta come un album fantastico e, secondo il mio umile parere, perfetto! Perfetto non solo perché mi piace il genere ma anche perché ogni canzone non smette di stupire risultando orecchiabile al primo ascolto. 
Una cosa molto importante è la 'riconoscibilità' di una canzone, infatti ogni canzone è particolare a tal punto da spiccare tra le altre. Una canzone non te ne potrà mai ricordare un'altra.
Il risultato è quindi un album vario, che spazia tra canzoni ricche di intrumental e canzoni dove la voce del cantante ha decisamente il ruolo da protagonista.

"Love lost" è senza dubbio la migliore dell'album, dove sia voce che strumenti sanno essere al giusto posto. Inoltre la canzone ha un incredibile video che non smetterà mai di piacermi, con bambini e bambine nel mentre di una lezione di ginnastica all'aperto, non sembra niente di spettacolare ma è d'obbligo vedere per credere.




"Rest" è una delle più monotone dell'album, perché anche quando le chitarre stridono e si entra nel vivo della canzone il ritmo rimane uguale e la voce abbastanza distante. 

"Sweet Disposition" non ha nemmeno bisogno di essere commentata. È la più famosa dell'album e questo non solo perché è presente in "500 days of summer". La cullante voce di Dougy Mandagi ci trascina dall'inizio alla fine e ogni strumento ha il giusto tempismo per emergere nell'arco della canzone; basso, chitarre, batteria, tutto incastrato a misura d'arte.
Senza parlare del ritornello che con i cori in sottofondo diventa inconfondibile. 
Il finale con il tamburo è perfetto e si aggancia perfettamente alla canzone seguente che inizia con una chitarra all'orecchio molto dolce e aggiungendo via via strumenti e voce creando un ritmo che trasporta, mettendo allegria: "down river".
Il gioco di strumenti e voce prima del ritornello, le trombe, gli xilofoni e il modo di cantare di Mandagi fanno sembrare tutta la canzone una favola, con castelli, fate e principi.

"Soldier On' è la malinconica dell'album e viene suonata con una chitarra che ci ninnananna insieme alla grandiose voce del frontman asiatico fino a 3/4 della canzone dove tutto prende vita grazie a un assolo di chitarra che poi si affievolisce man mano, insieme allo alla voce. Grande interpretazione.

Ci pensa "Fader" a riportare colore all'album con questa canzone pop caratterizzante per i cori e il ritmo che rimane costante fino alla fine, ad eccezione di un assolo a metà canzone degno di nota. Canzone orecchiabile, la riascolterete all'infinito.

"Fools" sembra fatta apposta per far emergere le doti canore del frontman perché in quanto a musicalità è abbastanza monotona e costante mentre "Resurrection" sembra dare una scossa a "Fools", utilizzando uno stile completamente diverso, progressiva, graduale nell'inserimento degli strumenti anche se per la prima parte della canzone singhiozza tra momenti in cui la musica cresce e poi si calma. A 3.27 c'è il vero scoppio della canzone, con uno spirito molto rockeggiante ma che sta a pennello con la prima parte della canzone. Anche questa è una delle migliori dell'album, meno orecchiabile ma sono evidenti le potenzialità del gruppo.

"Science of Fear" l'ho conosciuta grazie al video che pare un trailer di "Sin City": bianco e nero e particolari gialli.
È un capolavoro, non solo il video ma anche la canzone che è ricca di passione dai primi secondi. A questo punto dell'album i The Temper Trap non possono più deludere, perché riescono perfettamente a sposare gli strumenti.

"Drum Song" è sottovalutata. Qui i The Temper Trap vogliono far vedere che hanno carattere anche senza la grandiosa voce di Dougy. E ci riescono benissimo. Peccato non sia per niente la stessa cosa.

Grande album. Uno dei migliori che abbia mai ascoltato e che ho avuto il coraggio di commentare con un "perfetto". Ogni canzone ha il giusto posto, non è un album impegnativo ma piacevole, perfetto per ogni tipo di giornata vista l'alternanza tra il malinconico, l'energico e il rilassante.
Non so perché con il secondo album si siano lasciati andare così, una canzone più odiosa e simile all'altra. Spero che recuperino con un prossimo album, sarebbe un peccato.

VOTO: 8 e mezzo