lunedì 7 ottobre 2013

RECENSIONE: Conditions | The Temper Trap

"Conditions" si presenta come un album fantastico e, secondo il mio umile parere, perfetto! Perfetto non solo perché mi piace il genere ma anche perché ogni canzone non smette di stupire risultando orecchiabile al primo ascolto. 
Una cosa molto importante è la 'riconoscibilità' di una canzone, infatti ogni canzone è particolare a tal punto da spiccare tra le altre. Una canzone non te ne potrà mai ricordare un'altra.
Il risultato è quindi un album vario, che spazia tra canzoni ricche di intrumental e canzoni dove la voce del cantante ha decisamente il ruolo da protagonista.

"Love lost" è senza dubbio la migliore dell'album, dove sia voce che strumenti sanno essere al giusto posto. Inoltre la canzone ha un incredibile video che non smetterà mai di piacermi, con bambini e bambine nel mentre di una lezione di ginnastica all'aperto, non sembra niente di spettacolare ma è d'obbligo vedere per credere.




"Rest" è una delle più monotone dell'album, perché anche quando le chitarre stridono e si entra nel vivo della canzone il ritmo rimane uguale e la voce abbastanza distante. 

"Sweet Disposition" non ha nemmeno bisogno di essere commentata. È la più famosa dell'album e questo non solo perché è presente in "500 days of summer". La cullante voce di Dougy Mandagi ci trascina dall'inizio alla fine e ogni strumento ha il giusto tempismo per emergere nell'arco della canzone; basso, chitarre, batteria, tutto incastrato a misura d'arte.
Senza parlare del ritornello che con i cori in sottofondo diventa inconfondibile. 
Il finale con il tamburo è perfetto e si aggancia perfettamente alla canzone seguente che inizia con una chitarra all'orecchio molto dolce e aggiungendo via via strumenti e voce creando un ritmo che trasporta, mettendo allegria: "down river".
Il gioco di strumenti e voce prima del ritornello, le trombe, gli xilofoni e il modo di cantare di Mandagi fanno sembrare tutta la canzone una favola, con castelli, fate e principi.

"Soldier On' è la malinconica dell'album e viene suonata con una chitarra che ci ninnananna insieme alla grandiose voce del frontman asiatico fino a 3/4 della canzone dove tutto prende vita grazie a un assolo di chitarra che poi si affievolisce man mano, insieme allo alla voce. Grande interpretazione.

Ci pensa "Fader" a riportare colore all'album con questa canzone pop caratterizzante per i cori e il ritmo che rimane costante fino alla fine, ad eccezione di un assolo a metà canzone degno di nota. Canzone orecchiabile, la riascolterete all'infinito.

"Fools" sembra fatta apposta per far emergere le doti canore del frontman perché in quanto a musicalità è abbastanza monotona e costante mentre "Resurrection" sembra dare una scossa a "Fools", utilizzando uno stile completamente diverso, progressiva, graduale nell'inserimento degli strumenti anche se per la prima parte della canzone singhiozza tra momenti in cui la musica cresce e poi si calma. A 3.27 c'è il vero scoppio della canzone, con uno spirito molto rockeggiante ma che sta a pennello con la prima parte della canzone. Anche questa è una delle migliori dell'album, meno orecchiabile ma sono evidenti le potenzialità del gruppo.

"Science of Fear" l'ho conosciuta grazie al video che pare un trailer di "Sin City": bianco e nero e particolari gialli.
È un capolavoro, non solo il video ma anche la canzone che è ricca di passione dai primi secondi. A questo punto dell'album i The Temper Trap non possono più deludere, perché riescono perfettamente a sposare gli strumenti.

"Drum Song" è sottovalutata. Qui i The Temper Trap vogliono far vedere che hanno carattere anche senza la grandiosa voce di Dougy. E ci riescono benissimo. Peccato non sia per niente la stessa cosa.

Grande album. Uno dei migliori che abbia mai ascoltato e che ho avuto il coraggio di commentare con un "perfetto". Ogni canzone ha il giusto posto, non è un album impegnativo ma piacevole, perfetto per ogni tipo di giornata vista l'alternanza tra il malinconico, l'energico e il rilassante.
Non so perché con il secondo album si siano lasciati andare così, una canzone più odiosa e simile all'altra. Spero che recuperino con un prossimo album, sarebbe un peccato.

VOTO: 8 e mezzo





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